E’ un esclusivo rito di devozione popolare che si ripete ogni anno, la prima domenica di maggio, a San Floro. Qui, a seguito di pubbliche preghiere, della solenne lettura in latino dell’atto notarile del 1765 chiamato il Testamento di San Floro e dopo l’acquisto a riscatto dei Vutureddha (particolari dolci rituali dalla forma antropomorfa), con il capo cinto da una corona di spine, i fedeli seguono la processione penitenziale intonando il canto: "Perdono mio Dio, perdono, pietà."
Foto di: Sergio Straface